mercoledì 29 maggio 2013

QUANDO UN PAESE E' CONSIDERATO DI MERDA?

Prodotti naturali
Un giorno di tanti anni fa, un signore vedendo il decadimento e l’incuria del suo paese, a livello sociale e territoriale, decise di aprire un negozio di prodotti naturali che avrebbero portato benessere alla comunità sempre più ammalata. Decise di variegiare i prodotti che partivano dai medicinali, sino ai frutti che la terra donava in completa naturalezza. Il gesto più nobile fu quello di applicare dei prezzi così bassi che la gente sarebbe stata quasi costretta a rifornirsi dal suo negozio.  Era l’unico nel paese di Polzano che poteva rifornire gli altri di benessere, il valore aggiunto era altissimo.

Investì tutti i suoi risparmi convinto che la sua attività avrebbe avuto un successo clamoroso per le sue caratteristiche. Il giorno dell’apertura fu inaugurato e l’invito, oltre alle autorità locali, fu esteso a tutta la cittadinanza. Nessuno però si presentò a tale appello. Nonostante la delusione continuò a credere fermamente nella sua opera. Nella prima settimana non si presentò nessuno, ma il negoziante non si scoraggiò, sapeva che prima o dopo i clienti avrebbero compreso il valore altissimo delle sue merci. La seconda settimana si ripeté la stessa situazione. Alcuni prodotti essendo naturali e senza conservanti furono rinnovati perché scaduti. Il nostro amico non aveva incassato in due settimane neanche un centesimo, le spese esose delle tasse scorrevano come anche quelle del suo garzone che lo pagava settimanalmente, ma il nostro amico non demordeva perché la sua determinazione era incrollabile. La sua tenacia fu premiata all’inizio della nuova settimana, infatti entrò nel suo locale il primo cliente. 

Accolto con cortesia, il negoziante chiese in cosa lo potesse servire, il cliente in modo arrogante e cinico gli chiese: AVETE DELLA MERDA? Meravigliato da questa assurda richiesta il rivenditore che chiameremo Gino, nascondendo con fatica l’imbarazzo, fece notare al cliente che nel suo negozio non esisteva merce di quel tipo, al contrario, era rifornito di prodotti altamente benefici per la persona,  la coltivazione e quant’altro avrebbe potuto portare benessere ad ogni essere vivente. Cinicamente il suo interlocutore gli rispose: MA CHE CAZZO DI NEGOZIO E’ QUESTO, CREDEVO DI TROVARE MERDA A BUON MERCATO….INVECE….. e se ne andò. Scioccato dall’episodio, Gino chiamò il suo garzone raccontandogli l’episodio, di tutta risposta il garzone con voce rassegnata gli disse :padrone non te la prendere, hai avuto molto coraggio ad aprire quest’oasi in un paese di merda, cosa ci vuoi fare, speriamo che prima o poi qualcuno si svegli anche se non credo accadrà, conosco forse meglio di voi le consuetudini di questa località.

Rassegnazione
Durante tutta la settimana non entrò un cliente, neanche quella successiva. Per due mesi non si affacciò nessuno. Gli affari andavano male, Gino rinnovò i suoi prodotti perché scaduti. Da uomo determinato, continuava a credere nel suo operato. Passò l’estate e l’autunno, ma niente, nessun compratore.  All’inizio di dicembre, forse con l’avvicinarsi delle feste natalizie, il suo negozio fu frequentato da alcuni clienti locali, di cui alcuni anche importanti quali notabili dell’elite paesana. La richiesta era sempre la stessa; volevano la MERDA! A questo punto vista la crisi, e le proprie finanze che oramai erano nulle, decise di chiudere. Le sue intenzioni erano preoccupanti, preso dai debiti contratti, decise di mettere la parola fine alla sua stessa vita, la delusione era tanta. Finalmente si rese conto che le sue idee di benessere alla cittadinanza erano state un completo fallimento. Il cittadino di Polzano voleva la merda e lui non poteva fornirla perché sprovvisto nel suo locale, inoltre contrario ai suoi nobili principi. 

Proprio mentre era seduto sullo sgabello adiacente al bancone, i suoi pensieri erano assorbiti dalle sue difficoltà, ma ecco che si presentò un cliente. Arrabbiato, Gino gli chiese, CHE CAZZO VUOI PEZZO DI MERDA, il cliente spaventato gli chiese gentilmente se aveva un chilo di merda, il negoziante rispose: QUI’ LA MERDA COSTA, NON TROVERAI IN ALTRI NEGOZI MERDA DI COSI’ ALTA QUALITA’ IN TUTTA LA NAZIONE.  Ovviamente la sua fu una provocazione verso il cliente, in quanto non si sarebbe mai sognato di vendere tale prodotto, e aspettava dunque che il cliente fuggisse dal suo negozio per come si era posto nei suoi confronti. Al contrario il compratore rispose con timidezza e aria di sudditanza: D’ACCORDO, SE LA SUA MERDA E’ DI ALTISSIMA QUALITA’ ME NE DIA DUE CHILI, QUANTO ME LA FA AL CHILO? Gino vista l’assurdità della situazione rispose: TREMILA EURO L’ETTO!!! Il cliente soddisfatto della risposta gli fece intendere che sarebbe stato felice se ne avesse confezionati tre chili. Gino, continuando quel dialogo assurdo, in modo arrogante gli rispose: AL MOMENTO NE HO SOLO UN ETTO, SE VUOLE GLI L’ALTRI DUE CHILI E NOVANTA DEVI PASSARE NEL POMERIGGIO. 

Merda di qualità
Il compratore acconsentì. Il negoziante non credeva alle sue orecchie, ma visto che gli affari andavano male, e doveva salvare oltre che la sua vita anche le sorti dell’attività e della sua famiglia, tremila euro di botto erano allettanti, più il resto dell’altra merda che aveva promesso al cliente, avrebbe salvato il suo declino, pensò che forse, era giunto il momento di cambiare il suo modo di pensare e a fornire i clienti di quel paese di MERDA il prodotto più in voga. UN’ATTIMO, disse all'acquirente. Andò nel retrobottega e disse al garzone: FAI SUBITO UNA CACATA INCARTALA E PESALA, ABBIAMO UN CLIENTE SPECIALE.  Il garzone fece intendere che non gli scappava, il negoziante minacciò il suo operaio di licenziarlo se non l’avrebbe fatta immediatamente. Il garzone rassegnato stese a terra un foglio di carta oliata e sforzandosi riuscì a fare uno stronzetto, lo misurò sulla bilancia e risultò pesare un etto e dieci grammi. Lo avvolse e lo consegnò al titolare che al momento tratteneva il cliente, dichiarandogli il peso esatto. Gino fece notare i dieci grammi in più al compratore. Dopo averla assaggiata, di tutta risposta, il cliente affermò che li poteva lasciare, versando la somma di tremilatrecento euro e se ne andò felice confermando la sua intenzione che nel pomeriggio sarebbe ripassato per ritirare il resto della merce.

Così accadde! In un giorno solo Gino aveva guadagnato la ragguardevole somma di novantamilaeuro, disse tra se: E’ ASSURDO HO AVUTO IL NEGOZIO PER TANTO TEMPO SENZA UN CLIENTE CHE HA ACQUISTATO IL MEGLIO CHE SI TROVA NEL MONDO, PRODOTTI CHE FANNO LA DIFFERENZA, DI QUELLI CHE POSSONO ANCHE SALVARE LA VITA A PREZZI BASSISSIMI, MA NON NE HO VENDUTO UNO. PER SALVARE LA MIA ATTIVITA’, HO DOVUTO VENDERE LA MERDA DEL MIO GARZONE, LA MIA E QUELLA DELLA MIA FAMIGLIA SENZA SPENDERE UN CENTESIMO E DEL TUTTO LEGALE. TUTTO QUESTO E’ IRREALE. MA SE POLZANO VUOLE LA MERDA A TUTTI I COSTI, GLI DARO’ QUELLO CHE VUOLE; "MERDA DELLA MIGLIORE QUALITA' ".

Topolino felice
E fu così che Gino in pochi anni diventò l’uomo tra i piu ricchi del mondo. Comprese che alla gente bisogna soddisfare le loro esigenze, anche se sembrano assurde e bizzarre. Non è giusto far cambiare le persone con ciò che è buono, in fondo ognuno ha quello che desidera e che merita se non può farne a meno. Emigrò quando Polzano sprofondò definitivamente nei suoi stessi liquami. Visse il resto della sua vita felicemente in un paese dove regnavano l’amore, la serenità, la legalità, la solidarietà, l’ordine e la pulizia, il luogo che avrebbe voluto fosse stato con tutto il suo cuore…..POLZANO. 

Ogni giorno ricordò nelle sue riflessioni quanto grato si sentiva per i cittadini che avevano trasformato la sua vita di merda, in una favola.

Lascio a voi le considerazioni e la morale.

Giovanni Carrieri



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